Locri, per storia e ruolo, è tra i più importanti centri della città metropolitana di Reggio Calabria. Il suo nome affonda le proprie origini nella colonizzazione che gli antichi greci fecero nell’Italia meridionale circa 2700 anni fa, quando nel 670 a.C. i Locresi Opunzi fondarono la gloriosa Locri Epizefiri (o Epizephiri), che dominò e regnò a pieno regime fino al periodo tardo antico. E’ stata la madre dell’attuale Gerace e successivamente, dopo oltre mille anni, ne divenne la figlia, quando a cavallo del secolo XIX e XX fu fatta sorgere nuovamente a poca distanza dall’antica colonia, in segno di profondo rispetto per la grandezza dei suoi antenati.
Tutto ebbe inizio nel 670 a.C. con lo sbarco dei coloni greci a capo Zefirio, approdo naturale per i naviganti in cerca di terre da colonizzare. Da qui, dopo qualche tempo gli stessi ritennero per ragioni certamente legate alla possibile nascita di una città, di trasferirsi a poca distanza dell’attuale Locri, in un sito che offriva molte più garanzie di sviluppo e di approvvigionamento idrico. Qui si stabilirono dando vita ad una tra le più importanti colonie della Magna Grecia, che con Taranto, Sibari, Crotone e Reggio, ha determinato la storia di quell’epoca, insieme a con Roma e Cartagine.
L’antica Locri infatti condusse guerre, conquistò territori, diede vita ad altre colonie, intrattenne rapporti con Cartagine e Roma, fu patria di legislatori come Zaleuco che diede a Locri le prime leggi scritte del mondo Occidentale, di poetesse come Nosside, filosofi come Timeo, ritenuto maestro di Platone, atleti come Eutimo e Agesidamo, musici come Senocrito. Tra le sue mura furono innalzati templi a Zeus, Afrodite, Persefone. Fu culla di antica civiltà come provano gli ingenti reperti. Tra ceramiche, vasellame, monete, tombe, lasciò testimonianze della sua vita quotidiana attraverso le famose tavolette votive “Pinakes”, uniche nel loro genere. Ebbe un teatro ancora oggi visibile, un centro cittadino detto “cento camere”, tre torri a difesa ed imponenti mura di cinta. La sua decadenza coincise con il municipium romano, quando tra il II e III secolo, iniziò a subire la politica espansionistica romana che mirò ad indebolirla fino a farla diventare solo un centro di collegamento e di passaggio.
Fin dall’epoca romano-cristiana fu sede di vescovado. Il suo primo rappresentante fu Sueras nel III sec, d.C.. Nel periodo tardo antico il suo territorio diede spazio a ville e stationes, ancora oggi rinvenibili in località Casino Macrì nel parco archeologico, Villa Palazzi a Casignana, il Naniglio a Gioiosa Jonica, ecc.
Dopo un lungo oblio, all’inizio del X secolo, nel 905 d.C., fu rasa al suolo dalle incursioni saracene. I suoi abitanti furono costretti ad abbandonare il vecchio sito, che nel frattempo aveva assunto il nome di Santa Ciriaca, e a trovare riparo presso la vicina altura dove, sotto la protezione di un’alta rupe, diedero così vita al nuovo centro di Aghi Arachi (Santa Ciriaca), la futura Gerace.
Tra il 1850 e il 1930, gradatamente si compie il processo evolutivo inverso che porta alcune nobili famiglie di Gerace a fondare la Locri moderna, prima con il trasferimento di importanti uffici verso la frazione della Marina, chiamata per qualche tempo anche Neo Locri, e poi con l’istituzione del comune autonomo nel 1905. Il nome cambiò da Gerace Marina a Locri nel 1934. Fino agli anni ’60 e per oltre mezzo secolo il nuovo centro fiorì consegnando al comprensorio un luogo di elevata raffinatezza e cultura, ma anche nuovo slancio economico e politico nonché amministrativo.
Oggi Locri è sede dell’Ospedale Civile, del Tribunale, del Carcere, di un Museo Nazionale, del Vescovado, di tutte le scuole di ogni ordine e grado, conservando una densità altissima di uffici statali e pubblici che necessariamente la collocano al centro, non solo logistico, della Locride.
Da visitare il Museo Nazionale e il circostante parco archeologico situato a pochi chilometri dal centro abitato. Inoltre, a Palazzo Teotino Nieddu del Rio, nel cuore della città, ha sede il nuovo Polo Museale con reperti archeologici che testimoniano la vita protostorica del territorio. Da apprezzare il monumentale Palazzo di Città, opera dell’architetto fiorentino Alberto Spinola, progettato e costruito verso la fine dell’800. Da non perdere, inoltre, il panoramico lungomare cittadino, luogo di svago e relax, che con i numerosi ristoranti e locali pubblici in estate diventa il motore della movida locrese. Molto apprezzata dagli sportivi e dalle famiglie la pista ciclabile, alla fine del lungomare lato sud, riparata dal traffico e costeggiata da un folto boschetto di pini marittimi. Infine, la spiaggia con i tanti lidi privati, offre la possibilità di godere di spazi organizzati e dell’acqua cristallina del mar Jonio, grande risorsa attrattiva del turismo balneare.
A Locri la gastronomia del luogo riserva gustosi piatti tipici a base di pesce e una rinomata pasticceria, con specialità dolciarie e gelato artigianale.
Durante l’anno le iniziative culturali sono numerose, dal Giugno Locrese, premio di poesie, alla Rassegna di Teatro Classico, in agosto nell’area della antica colonia, presso il Tempio di Marasà, alle tantissime attività e manifestazioni previste nel periodico calendario degli eventi e organizzate dall’amministrazione cittadina e dalle associazioni.