La Locride ha tradizioni popolari che trovano origine in mestieri, usanze, abitudini e credenze antichissime e che risalgono agli antichi greci, con forti contaminazioni ad opera dei vari invasori o popoli che hanno, via via nel corso di tremila anni di storia, interessato la zona con lunghe dominazioni e influenze, dai bizantini, ai saraceni, ai normanni, agli spagnoli ecc.
Ognuno ha lasciato tracce negli usi, nei costumi, nelle arti, nel linguaggio, nei documenti storici, nella gastronomia. Oggi si può dire che questo lembo di terra, tra i più ricchi di cultura e di storia, sia la sintesi di diverse tradizioni etniche del passato, con una marcata preponderanza greca dovuta alla forte e lunga influenza magno greca prima e bizantina poi.
CERAMICA E TERRACOTTA
L’arte della ceramica in Calabria, ed in particolare nella Locride, ha origini antichissime, essa risale, infatti, alle usanze del periodo magnogreco, quando l’argilla (kerames) era usata per plasmare oggetti di uso domestico. “Bumbuli”, “cannate” “boccali” sono oggetti tutti di derivazione greca come anche la loro tecnica di lavorazione; “pignate”, “tine”, “tielle” per cuocere i legumi, “cugnetti” per conservare cibi sotto sale, “giare” per conservare l’olio e le olive, per l’acqua e il vino, invece “bumbuli” e “quartare”. Oggi questi oggetti sono riprodotti da artigiani ancora attivi in alcuni paesi della Locride come Gioiosa Jonica, Gerace, Roccella, Mammola.
La ceramica artistica, come l’artigianato artistico in genere, è seguito oggi da alcuni giovani artigiani, che si cimentano nell’apprendere i segreti del mestiere, realizzando vere e proprie opere d’arte
TESSITURA
L’arte della tessitura, molto presente nei paesi come Stilo, Bivongi, Samo, S.Agata, Bianco Casignana, Pazzano Staiti è di derivazione greco-bizantina. Ancora oggi è viva questa arte popoplare che si esplica con la realizzazione di raffinate e pregiate fatture.
Al telaio, che è il simbolo di questa tradizione, viene lavorata la lana, la seta e la ginestra, quest’ultima molto diffusa per la sua crescita spontanea nelle zone collinari della Locride e dell’area Grecanica. Anche la produzione della seta è molto legata al periodo bizantino, epoca in cui fu importato il baco da seta dalla Cina e diffuso prima in Sicilia e poi nell’Italia meridionale. Per molto tempo, e fino al secolo scorso, la produzione serica rappresentò un forte elemento per l’economia della zona.
IL LEGNO E GLI STRUMENTI MUSICALI
L’arte popolare dell’intaglio del legno ha origini nel mondo pastorale e contadino. Da strumenti di utilità quotidiana, come cucchiai, fascelle per la ricotta, conocchie, collari per capre, timbri per dolci, ad oggetti di creativa fantasia, per lo più creati con legno di vimini e castagno. Tipici sono i “panari” realizzati con fascelle di castagno, come anche “a fallazza”, cesta rettangolare che viene utilizzata soprattutto per essiccare al sole le melanzane, pomodori o funghi, “a sporta”, contenitore e unità di misura delle olive, “u gistruni” contenitore per il grano, “a naca” culla per neonati, “ u ventagghiu” ventaglio in legno per alimentare il fuoco.
Zampogna, lyra, chitarra battente e tamburello sono gli strumenti musicali che in qualche paese come Bovalino, Gioiosa Jonica, Mammola e Caulonia, ancora si producono.
La lavorazione delle pipe fu molto presente nella locride, oggi nessuno più produce questi oggetti se non qualche raro artigiano. Dalla radice degli alberi di erice, le industrie di pipe di qualche decennio fa ricavavano un legno pregiatissimo che caratterizzava le pipe di questa zona.
IL RICAMO ARTISTICO
Molto diffusa in Calabria è l’arte del ricamo. Nella Locride è Gerace, con Caulonia e altri centri dell’interno, a testimoniare la forte tradizione oggi seguita anche da molte ragazze che già da piccole apprendono le abili tecniche tramandate da madre in figlia, sin dall’antichità.
Le donne in famiglia, ma oggi anche qualche cooperativa di giovani, si dedicano alle preziose fatture molto ricercate da chi ha il gusto del bello e del particolare.
L’ICONOGRAFIA
L’arte teleologica, così definita poiché strettamente legata alla fede cristiana e alle immagini sacre che mira a riprodurre, raffigurando il divino attraverso la trasposizione dell’esperienza spirituale dell’artista. Nella Locride, il cui passato è segnato indelebilmente dal misticismo e orientalità della cultura bizantina, a testimoniare quest’antica e profonda arte è il Laboratorio di Spiritualità e Tecnica dell’Icona “La Glikophilousa”, condotto da una comunità monastica femminile di ispirazione basiliana “Le Sorelle di Gesù”, situato nell’entroterra di Caulonia a Santa Maria di Crochi, dove ha luogo l’Eremo delle Quercie.